Pais di Rustic Amour

Il Biotopo Antico Cimitero Ebraico e le Sorgenti del rio Vignella sono annoverati tra i luoghi all’interno del progetto “Pais di Rustic Amour”.

Si tratta di un’iniziativa che comprende, tra le varie attivià, dei percorsi turistici ciclabili in tutta la destra del Tagliamento. L’amore per il turismo “slow”, per la sostenibilità economica, solidale, ed inclusiva sono i valori che caratterizzano “Pais di Rustic Amour”.

“Pais di Rustic Amour” consta di 5 itinerari turistici per chi vuole scoprire prati, boschi, aziende agricole e paesaggi.

Qui di seguito potete trovare approfondimenti, mappe ed altre informazioni utili per scoprire “Pais di Rustic Amour”.

Foto dell'ingresso del Biotopo Antico Cimitero Ebraico e le Sorgenti del rio Vignella nell'Itinerario 4 - Città, boschi e castelli del progetto "Pais di Rustic Amour"
Itinerario 4 – Città, boschi e castelli del progetto “Pais di Rustic Amour”

Qui trovate tutti gli itinerari di Pais di Rustic Amour mentre qui trovate l’itinerario che riguarda il biotopo gestito dalla nostra associazione (ODV Bosco della Man di Ferro).

Il progetto Pais di Rustic Amour è spiegato qui.

Per finire, questa è la descrizione dell’area riportata dalla stele metallica (che vedete nella foto di questo articolo):

“Lo sviluppo economico e il peso politico di San Vito nei secoli di dominio della Repubblica di Venezia avevano indotto l’arrivo in città di alcune famiglie ebraiche. Esse per la sepoltura dei defunti utilizzavano il cimitero israelitico di Portogruaro; ma a partire dalla seconda metà del XVII secolo, data la mancanza di spazio in quel sito, la comunità ebraica avanzò insistenti richieste di istituirne uno in città.

Così il 20 aprile 1687, con 14 voti a favore e 6 contrari il Consiglio concesse al medico Leon Romanin un terreno a uso cimiteriale nel bosco della Man di Ferro e delle Code: «un pezzo di logo per cimiterio da sepelir li suoi morti e tutti gl’altri Hebrei habitanti in questa Terra». Il cimitero fu utilizzato fin quasi alla fine del XVIII secolo, periodo che segnò il termine della permanenza ebraica in città.
Di questa funzione sacra non è rimasta alcuna testimonianza materiale, fatta eccezione per una pietra sepolcrale dedicata al medico Shemuel Romanin, che fu sottratta dal terreno e murata capovolta in un’abitazione privata nella frazione di Savorgnano.

L’area si presenta al giorno d’oggi come un piccolo prato stabile di forma quadrata, circondato da noccioli, ciliegi e olmi. Di proprietà della Regione, è gestito dall’associazione Bosco della Man di Ferro e, insieme con le sorgenti del rio Vignello, è riconosciuto come biotopo naturale.”
(https://www.paesistradetagliamentofvg.eu/it/i-nostri-luoghi/231/cimitero-degli-ebrei)

I.A.T. San Vito al Tagliamento

+390434843030, iat@sanvitoaltagliamento.fvg.it

Lavori ai biotopi

Finalmente, a tre anni e mezzo dal fortunale che il 10 agosto del 2017 devastò il Sanvitese, sono stati ultimati i lavori di ripristino dei biotopi dell’Antico cimitero ebraico e delle Risorgive della roggia Vignella. Che i tempi sarebbero stati lunghi, considerata la complessità degli interventi necessari, lo si era capito da subito. I lavori, su incarico del Comune di San Vito, proprietario dei biotopi, sono stati eseguiti da un’impresa specializzata e, compatibilmente con i tempi e le risorse disponibili, sembrano essere stati eseguiti correttamente. E non poteva essere che così, se si tiene presente che nell’eseguire i lavori l’impresa incaricata ha dovuto seguire scrupolosamente le vincolanti prescrizioni del Corpo Forestale Regionale e del Servizio Biodiversità della Direzione centrale regionale per le risorse agroalimentari, forestali e ittiche (istituzioni che hanno competenza in materia di tutela degli ambienti naturali e delle aree protette regionali), e “last but not least” (almeno per quanto concerne il biotopo dell’Antico cimitero ebraico) le indicazioni di massima contenute nel “Piano dei lavori di ripristino del biotopo dell’Antico cimitero ebraico” redatto a suo tempo dalla nostra associazione. In entrambi i siti una grande mole di lavoro è stata necessaria per rimuovere il rovo, che aveva invaso tutte le superfici libere e che, a causa dell’inaccessibilità dei luoghi, aveva avuto modo di crescere smisuratamente e in piena libertà (svolgendo peraltro in modo ottimale il proprio lavoro di pianta pioniera). In questo caso, purtroppo, le risorse limitate hanno obbligato l’impresa a triturare e lasciare sul posto il materiale di risulta: la speranza di tutti noi è che questo non comprometta la ricrescita delle specie prative e della preziosa e rara Rosa gallica, ben insediata nel prato dell’antico cimitero. Adesso, anche per non sprecare il lavoro svolto, si tratta di avviare un programma di manutenzione periodica dei due biotopi che, col Tagliamento e il bosco di Torrate, costituiscono il fiore all’occhiello del territorio sanvitese.

Roberto Petracco, Presidente dell’ODV Bosco della Man di Ferro.

La situazione del Bosco della Man di Ferro

Nell’agosto 2017 il biotopo “Bosco della Man di Ferro” è stato gravemente danneggiato da disastrosi eventi atmosferici. Da allora il bosco e tutto il sito attendono urgenti e impegnative manutenzioni per evitare le peggiori conseguenze.

Il nostro ruolo di sensibilizzazione è stato pienamente esercitato. Infatti, il Sindaco del Comune di San Vito al Tagliamento Antonio Di Bisceglie ha dichiarato di voler intervenire con delle manutenzioni.

Tuttavia, a gennaio del 2020 la situazione era quella rappresentata dalle foto che qui riportiamo.

Foto del Bosco della Man di Ferro situazione senza manutenzioni, inverno 2020
Bosco della Man di Ferro inverno 2020. Foto di Roberto Petracco.
Foto del Bosco della Man di Ferro situazione senza manutenzioni, inverno 2020. Alberi danneggiati.
Bosco della Man di Ferro inverno 2020. Foto di Roberto Petracco.
Foto del Bosco della Man di Ferro situazione senza manutenzioni, inverno 2020. Viale.
Bosco della Man di Ferro inverno 2020. Foto di Roberto Petracco.

È stato recentemente annunciato dall’amministrazione comunale di San Vito al Tagliamento l’avvio delle procedure per i lavori di ripristino. Il biotopo ha assolutamente bisogno della pulizia del percorso anulare, della messa in sicurezza degli alberi inclinati e/o danneggiati, del ripristino delle superfici a prato e della rimozione di parte del legno morto ancora al suolo.

Nell’attesa delle manutenzioni, vi vogliamo mostrare un paio di video che illustrano la situazione estiva del biotopo. Essendo una vista aerea, non è chiaro quali siano le reali condizioni interne del bosco e delle olle. Nonostante ciò per noi è un bel vedere. Il verde che vediamo laggiù, ci dà molta speranza. I video sono stati fatti il 1 agosto 2020 e gentilmente donati il 2 agosto da Fabiano D’Andrea.

Di Fabiano D’Andrea.
ODV Bosco della Man di Ferro
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